Nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, gli uomini e le macchine di Autovictor hanno effettuato il sollevamento del concio centrale del viadotto nord del Ponte Morandi: una trave metallica da 307 t di peso per una lunghezza di 75 m.
Per la movimentazione del concio Autovictor ha utilizzato due carrelli modulari SPMT Scheuerle a 6 assi e due power unit che hanno trasferito la trave dal punto di costruzione alla posizione di presa delle autogrù: una Liebherr LTM 1750-9.1 e una Terex-Demag TC 2800-1.
Il cantiere di sollevamento ha coinvolto ben 15 persone fra operatori delle autogrù, autisti, meccanici di supporto e tecnici. Notevole anche l’attività di progettazione del sollevamento che è stata messa a punto dall’ufficio tecnico di Autovictor e condivisa con il cliente finale.
L’intervento è durato dalle 07.00 del 2 febbraio fino alle 09.00 del 3 febbraio, mentre il sollevamento vero e proprio è stato eseguito dalle 23.00 del 2 (orario imposto dallo stop della rete ferroviaria) fino alle 06.00 del giorno seguente. Una durata particolarmente lunga, dovuta soprattutto alla necessità di aggiungere zavorre sulla tavola del super lift della TC 2800-1 in relazione al continuo incremento del suo raggio di azione.
In ogni caso, questa non è stata l’unica problematica affrontata e risolta da Autovictor. “Quando si affrontano cantieri di questo tipo”, afferma Alessandro Gino, Direttore Operativo di Autovictor, “le difficoltà sono molteplici. Prima di tutto c’è stato l’impegno di tutto lo staff per ottenere la chiusura totale di Via Siffredi (SS Aurelia) per 31 ore a partire dalle ore 10.00 del 2 febbraio. È seguita la necessità di concordare e far combaciare la chiusura della rete viaria con quella della rete ferroviaria. Superati questi due aspetti tecnico amministrativi, ci siamo dovuti scontrare con la realtà di cantiere e l’esigenza di allestire una macchina importante come la TC 2800-1 in sole 9 ore partendo da zero. Decisamente delicato anche il coordinamento via radio tra gli operatori e i due tecnici a terra per sollevare e portare in posizione finale la trave”.
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